Secondo l’ultimo report di JLL, ‘Raising Capital from Corporate Real Estate’, nel 2021 le vendite corporate real estate hanno superato i 29 miliardi di euro.
I volumi legati alle vendite di asset industriali e logistici hanno raggiunto livelli pari a 11,1 miliardi di euro – superando il precedente record di 7,9 miliardi del 2020 – mentre le operazioni di compravendita di immobili ad uso uffici hanno toccato gli 8,4 miliardi di euro, in calo rispetto ai 10,2 miliardi del 2020. Il valore delle cessioni aziendali di immobili retail e leisure è invece diminuito rispetto ai 4,4 miliardi di euro del 2020, scendendo a 2,6 miliardi di euro. Un lieve calo si è delineato anche nel settore alternatives, dove sono stati registrati volumi pari a 2,2 miliardi di euro, ma dove il comparto data center continua a confermarsi di primaria rilevanza. Nel settore healthcare, il valore delle cessioni è salito a 3,1 miliardi di euro.
“Per l’Italia ci aspettiamo un’ulteriore spinta da parte delle grandi aziende nazionali e statali, soprattutto in mercati come Roma. In questo segmento JLL sta supportando una serie di società nazionali su strategie a lungo termine, con la finalità di ottimizzare la loro impronta immobiliare, occupandosi anche di potenziali strategie di cessione” ha commentato Ole Sommer Head of Capital Markets Rome di JLL.
“Nel 2022 le aziende dovranno impegnarsi concretamente verso obiettivi ESG e transizione net zero. Oggi gli occupier dedicano sempre maggiore attenzione alla sostenibilità e alle new ways of working, dando grande peso al livello di efficienza energetica dell’edificio e alla capacità degli spazi di rispondere alle loro nascenti esigenze” ha concluso Luca Villani, Head of Work Dynamics di JLL “Corporate e investitori stanno lavorando per finanziare nuove strutture all’avanguardia, che soddisfino al meglio le loro ambizioni di sviluppo e i loro obiettivi ambientali, e allo stesso tempo massimizzino il benessere dei lavoratori”.
Fonte : JLL