Secondo i dati Savills, nel primo semestre 2021 il settore Senior Living & Care Home a livello europeo ha registrato operazioni per 4 miliardi di euro, sia in mercati ormai consolidati, sia in mercati emergenti. Le transazioni sono state effettuate da una platea crescente di acquirenti – tra cui REIT pubblici e privati, fondi azionari, fondi pensione, gestori di investimenti, istituzioni finanziarie e sviluppatori – superando del 38% la media quinquennale riferita al primo semestre.
Questo risultato conferma gli ottimi risultati ottenuti anche nel corso della pandemia, con 7,5 miliardi di euro di transazioni registrate nel 2020 – di poco inferiori (-4 %) ai livelli del 2019.
Regno Unito e Germania hanno rappresentato il 54% delle operazioni finalizzate negli ultimi 12 mesi, ma altri Paesi – come Svezia, Italia e Spagna – stanno rapidamente attirando l’interesse degli investitori, guadagnando una quota crescente nel volume complessivo delle transazioni rispetto alle loro medie quinquennali. Si tratta infatti di mercati nei quali gli investitori riconoscono lo squilibrio tra domanda e offerta unitamente a flussi reddituali costanti che questa asset class è in grado di offrire. Vi sono inoltre piattaforme operative che stanno cercando di conquistare quote di mercato e crescita su base paneuropea, ma necessitano di investitori che li affianchino.
Per quanto concerne l’Italia, Giacomo De Feo, Director Capital Markets di Savills, afferma: “Il cambio generazionale in corso porterà la quota di popolazione over 65 dal 23% (2018) al 34% (2060) e gli anziani over 80 dal 7% (2018) al 16% (2060).
Il costante aumento della popolazione anziana, la necessità di diversificare i portafogli di investimento e la ricerca di redditività stabile nel tempo porterà ad una crescita dei volumi di capitale destinati ad essere investiti nel settore.
Il Senior Housing, in tutte le sue declinazioni, rappresenta, in generale a livello globale ed europeo, e nello specifico per un mercato come quello italiano dove le aspettative di vita sono tra le più lunghe del mondo, un’opportunità assolutamente fondamentale e strutturale, in primis come cambiamento all’approccio economico e socio-sanitario alla terza età, e, in parallelo, per l’incidenza che già ha e avrà in futuro in maniera sempre più esponenziale, su un settore strategico come quello immobiliare”.
Gianni Flammini, CEO di Savills in Italia, afferma che ci si deve aspettare un’ulteriore compressione dei rendimenti nei prossimi 12 mesi: “Prevediamo che l’interesse degli investitori nel settore continuerà a crescere e ci aspettiamo anche di vedere una maggiore concorrenza da parte degli investitori”.
A livello europeo, i rendimenti netti prime per prodotti senior housing oscillano tra il 3,3% e il 5,75%; mentre i rendimenti netti primari per le RSA oscillano tra il 3,85% e il 6%, a seconda della posizione e della qualità dell’asset. Il crescente interesse degli investitori per il settore ha esercitato una pressione al ribasso negli ultimi sei mesi sui rendimenti prime -14% bps per quanto riguarda i prodotti senior housing e -17% bps per le RSA.
Fonte : Company