La Giunta comunale di Venezia ha dato il via libera alla delibera di Consiglio con la quale si autorizza, sotto il profilo della compatibilità agli strumenti urbanistici e al regolamento edilizio comunale, l’intervento di “riqualificazione di Palazzo Manfrin a Cannaregio per la realizzazione di una sede espositiva e atelier d’artista”, secondo il progetto presentato dalla società Palazzo Manfrin S.r.l. che intende realizzare una sede espositiva e atelier dell’artista Anish Kapoor, uno dei massimi esponenti dell’arte contemporanea.
“Grazie a questa importante acquisizione un altro palazzo della città di Venezia tornerà a mostrare tutta la sua bellezza e magnificenza – spiega il sindaco Luigi Brugnaro – un’operazione che rientra a pieno titolo in quel percorso che stiamo portando avanti come Amministrazione per il rilancio culturale, attraendo artisti anche di livello internazionale. Ora, grazie alla lungimiranza di quella scelta e all’impegno di Anish Kapoor, sarà possibile recuperare il Palazzo dandogli una funzione degna del suo passato e arricchire la città di un ulteriore elemento di attrazione culturale”.
“Dopo aver acquistato da Cassa Depositi e Prestiti questo monumentale palazzo – spiegano dalla Fondazione Anish Kapoor che sarà diretta dal dottor Mario Codognato – ora l’obiettivo è quello di potervi stabilire la sede permanente e per questo avviare i lavori di restauro dell’edificio, che saranno completati in qualche anno, restituendo alla città un edificio di grande importanza storico-artistica. La Fondazione Anish Kapoor vuole quindi istituire a Venezia un centro culturale permanente per lo studio e l’esposizione di opere d’arte sia storiche che contemporanee, di artisti di ogni parte del mondo con uno sguardo particolare per la scultura del nostro tempo. Organizzerà seminari, conferenze e workshop per studiosi e artisti interessati alla storia, alle tecnologie e agli sviluppi della scultura come forma d’arte, creando iniziative con esperti in diversi campi culturali e scientifici per contribuire a una migliore comprensione dell’arte e della cultura contemporanea. Infine – concludono dalla Fondazione – abbiamo intenzione di lavorare a stretto contatto con i musei e le istituzioni culturali della città di Venezia, con università e centri di ricerca, nonché con le organizzazioni che si occupano del futuro dell’ambiente”.
“Palazzo Priuli Manfrin è uno dei palazzi dall’architettura quasi unica nel panorama veneziano tanto che sia il salone a doppia altezza di tipica concezione palladiana che la facciata senza ornamenti fanno di questo palazzo il prototipo di un proto-razionalismo che non trova in città altri riscontri”, hanno annotato gli architetti Giulia Foscari ed Antonio Foscari responsabili del progetto architettonico redatto dallo studi veneziano FWR Associati e dallo studio UNA con sede in Amburgo. “Un palazzo che nel Settecento fu la sede di una collezione di quadri che si può considerare una specie di anteprima delle Gallerie dell’Accademia che saranno istituite a Venezia nel XIX secolo. Malgrado queste sue caratteristiche singolari e la locazione in uno snodo importante della città di Venezia il Palazzo è caduto in un stato abbandono che è durato più di mezzo secolo. Un tempo interminabile durante il quale è giunto a un grado estremo di degrado anche a causa di spoliazioni e manomissioni”.
Nello specifico dei lavori, il piano terreno ospiterà una Galleria a fini espositivi, un bookshop accessibile dalla fondamenta prospiciente il Canale di Cannaregio e spazi didattici e ricreativi, oltre che una superficie destinata ad accogliere dotazioni impiantistiche. Il primo piano e il secondo piano nobile avranno funzione espositiva e accoglieranno le opere d’arte più significative. I livelli superiori sono riservati alla funzione di atelier, archivio e deposito delle collezioni. Dell’antico apparato decorativo nell’ala di levante del Palazzo sarà assicurata la conservazione, previo idoneo consolidamento.
Il palazzo sarà infine dotato di impianti concepiti nel rispetto della normativa per strutture espositive.
Per raggiungere questo obbiettivo, nello specifico la delibera costituisce variante agli strumenti urbanistici vigenti, ai sensi dell’art. 24, comma 2 bis, della L.R. n. 27 del 07.11.2003. La variante è motivata dalla presenza di alcune previsioni progettuali che leggermente si discostano dalle norme urbanistiche comunali e dal regolamento edilizio.
In particolare per la necessità di realizzare, su sedime già edificato, una scala di sicurezza e un ascensore, una variazione delle forometrie sulle facciate, la realizzazione di un volume interrato su scoperto di proprietà per la installazione di vasche per reflui acque meteoriche e altri impianti, nonché la possibilità di realizzare locali vani tecnici sotto il piano di calpestio dei locali interni, la realizzazione di una superficie scoperta al IV piano per l’installazione di impianti, l’arretramento del cancello di Calle del Vergola e l’aumento di volume per realizzazione di una cabina Enel. Inoltre, con questa delibera, si autorizza anche l’uso di due modeste porzioni di area comunale per il rinforzo delle fondazioni e la realizzazione di una cabina elettrica.
Fonte : Città di Venezia