01 – Un futuro ibrido
Dalla ricerca è emerso che la maggior parte dei lavoratori intervistati vorrebbe lavorare in modo più flessibile sia per quanto riguarda l’organizzazione del tempo che, soprattutto, in termini di location. Il 50% del campione vorrebbe lavorare sia da casa che da remoto. Tutto questo porterà al consolidamento del modello di ufficio ibrido: al lavoro presso l’headquarter aziendale si affiancherà il lavoro da casa, in hub diffusi nel territorio e in spazi di lavoro flessibili che permettano ai dipendenti di ridurre i tempi di commuting.
02 – Uffici più human – centric
I luoghi di lavoro saranno sempre più human-centric e finalizzati alla collaborazione, al team working e alla crescita. Secondo il 52% degli intervistati l’ufficio rimane il luogo migliore dove imparare e crescere mentre il 70% ritiene che sia lo spazio ottimale per condividere idee e progetti con il proprio team ed incontrare i clienti, risolvere i problemi e ricevere supporto dal management. L’ufficio del futuro dovrà fornire gli spazi e la tecnologia per favorire creatività, innovazione e performance.
03 – La sicurezza prima di tutto
La salute e il benessere dei dipendenti saranno sempre più fondamentali per definire le strategie e gli investimenti immobiliari. Dalla ricerca è emerso che il 58% degli intervistati ritiene un elemento prioritario che la propria azienda si interessi alla salute e al wellbeing dei propri dipendenti. Tra i servizi maggiormente desiderati da parte dei lavoratori rientrano quelli legati al benessere, ad una alimentazione sana, alla salute e allo sport.
04 – L’importanza del digitale
In numerose aziende la pandemia ha accelerato la digitalizzazione, che per il 59% dei CEO ha costituito un vero e proprio motore di trasformazione, tanto da rendere i CIO o i tech manager sempre più fondamentali per definire le future strategie aziendali. Il 68% delle corporate ritiene inoltre prioritario stringere partnership con società innovative; la tecnologia è essenziale per la trasformazione del lavoro, del workplace e per la crescita dei propri dipendenti.
05 – L’impegno per l’ambiente
Nell’ultimo anno è raddoppiato il numero di organizzazioni e Paesi che in tutto il mondo si stanno impegnando verso la neutralizzazione della loro carbon footprint. Il settore del real estate è responsabile del 40% delle emissioni mentre gli edifici consumano il 30% dell’energia. Ciò rende evidente l’importanza del contributo del settore verso un’economia più circolare e sostenibile. Le corporate adotteranno strategie net-zero per quanto riguarda i loro portafogli immobili, strategie che saranno applicate agli asset in tutto il loro ciclo di vita.
06 – Un settore immobiliare più responsabile
Creare ambienti di lavoro resilienti, flessibili e tecnologici dove le persone possano sentirsi a proprio agio è la futura sfida di ogni realtà. I luoghi di lavoro sono destinati a diventare spazi di collaborazione e comunità, sempre più attenti al benessere del dipendente e dell’ambiente, inclusivi, aperti alla comunità e rappresentativi della filosofia aziendale.
07 – Un’urbanizzazione attenta alle persone
Secondo la ricerca JLL, il 72% dei dipendenti ritiene sempre più importante l’equilibrio tra vita lavorativa e vita personale; il 57% desidera ridurre il tempo dedicato al pendolarismo diminuendo gli spostamenti quotidiani per recarsi al lavoro e scegliendo un modello di vita più sostenibile, che supporti l’economia locale. I centri città sono destinati a essere ripensati per riflettere il loro mutevole ruolo nell’ecosistema urbano e trasformarsi in centri di innovazione, collaborazione e interazione, mentre le periferie e le città secondarie verranno trasformate seguendo il modello della città dei 15 minuti.
08 – Il nuovo paradigma della flessibilità
Il 33% dei manager del settore real estate sostiene che l’utilizzo di spazi flessibili e co-working è destinato inevitabilmente ad aumentare post pandemia. L’utilizzo di flexspace all’interno del proprio portafoglio immobiliare permetterà alle corporate di essere più flessibili e agili nel rispondere ad esigenze lavorative in continua evoluzione.
09 – Metriche a prova di futuro
Secondo JLL, il 70% delle metriche che verranno utilizzate nel settore real estate nei prossimi anni sarà “non tradizionale”, con focus sulla human performance, sul portfolio immobiliare e sulla sostenibilità degli asset. In futuro i dati saranno raccolti e analizzati in tempo reale per poter prendere decisioni e prevenire le future necessità di tutti gli stakeholder coinvolti.
10 – La resilienza
Il 42% degli intervistati ha dichiarato che le proprie aziende vogliono essere resilienti, capaci di innovarsi e di adattarsi a eventuali future crisi. Il re-imagine e il re-shaping dei modelli e degli spazi di lavoro saranno la chiave di successo delle realtà economiche.
“La pandemia ha accelerato una serie di tendenze che nel lungo termine sono destinate a rivoluzionare gli spazi di lavoro. Tra queste la nuova concezione dell’ufficio come spazio dinamico volto a favorire la produttività e la collaborazione e non più luogo statico come era inteso in passato”, conclude Luca Villani, Head of Corporate Solutions di JLL. “Innovazione, re-immaginazione dei modelli lavorativi e capacità di affrontare in modo immediato le crisi saranno i driver di successo che guideranno le imprese nei prossimi anni.”
Fonte : Company