Ci sono cose che non riusciamo proprio a capire, è possibile andare all’estero per vacanza, ma non spostarsi da una Regione all’altra per soggiornare in un albergo.
Evidentemente è un paradosso!
Le nostre strutture sono sicure, i comportamenti sul territorio sono comunque monitorati e garantiti dalle regole dello Stato italiano, ma non ci si può muovere.
Già più volte abbiamo chiesto che la prenotazione alberghiera possa costituire un titolo sufficiente per spostarsi tra Regioni.
Oggi più che mai crediamo che sia possibile e giusto.
In questi mesi il turismo è stato demonizzato ma i fatti sono altri.
L’albergo è un luogo sicuro e controllato dove vengono applicati i rigorosi protocolli di sicurezza, capace di offrire uno sprazzo di normalità a chi da ormai più di un anno sta soffrendo la clausura di questa pandemia.
Le strutture sono pronte ad accogliere in piena sicurezza e come stanno dimostrando quanti in questi mesi sono rimasti aperti, l’albergo è un luogo assolutamente sicuro in cui è la struttura stessa con il suo personale a garantire il mantenimento delle condizioni e delle regole di prevenzione.
Ma evidentemente c’è un pregiudizio contro il settore, le seconde case si possono raggiungere, ma gli alberghi dove il monitoraggio è continuo no.
Stesso discorso rispetto a quanti possono oggi andare all’estero.
Siamo certi che il soggiorno in un albergo in Italia può fruire garanzie analoghe se non superiori.
In questi mesi abbiamo subito decisioni francamente inspiegabili, come il divieto all’utilizzo di palestre, piscine da parte degli alloggiati anche nel caso di utilizzo esclusivo. Una misura che non ha alcun tipo di giustificazione in termini di prevenzione del rischio sanitario considerato che i protocolli prevedono la sanificazione prima e dopo l’utilizzo da parte del singolo.
Eppure quegli spazi a tutt’oggi sono inspiegabilmente preclusi agli ospiti dell’albergo.
È il momento di cambiare da subito già oggi nel confronto Stato/Regioni e aprire agli spostamenti per i soggiorni in albergo ricordando che non c’è neppure il problema di controllare la veridicità delle autocertificazioni visto che gli ospiti delle nostre strutture devono essere registrati e comunicati all’autorità di pubblica sicurezza entro poche ore dal loro arrivo.
Accanto a questo ancora una notazione, molto bene il passaporto vaccinale europeo ma non possiamo aspettare fino a giugno. È necessario che si cominci sin da subito a definire le regole del gioco per i viaggiatori che si presenteranno alle nostre frontiere con questo tipo di certificazione. Le prenotazioni si fanno oggi e non possiamo aspettare fine giugno per sapere chi potrà venire in Italia perché avremmo già perso una parte importante del nostro mercato.
Altri Paesi si stanno già organizzando e proponendo la propria offerta, non possiamo rimanere fermi.