L’Italia è la 36esima giurisdizione più complessa al mondo per la costituzione e la gestione di un’impresa, e la 16esima in Europa, secondo il Global Business Complexity Index (GBCI) 2020, il rapporto annuale elaborato da TMF Group, società multinazionale di servizi professionali.
Il rapporto analizza le aree chiave della gestione aziendale e della compliance in 77 giurisdizioni: dal tempo necessario alla registrazione di un’attività, ai cambiamenti nella legislazione fiscale, alle politiche relative a salari e benefici, fino ai procedimenti dell’apertura di un conto bancario. I differenti criteri utilizzati per stilare la classifica ammontano a oltre 250.
Il Belpaese si piazza quindi quasi a meta’ della classifica globale, collocandosi solo poche posizioni sotto Paesi considerati virtuosi, quali Svezia, Finlandia e Germania e primeggiando nel blocco dell’Europa Meridionale.
I risultati del report evidenziano però come l’Italia sia ostacolata dalla burocrazia in alcuni settori: ciò comporta, ad esempio, che le imprese straniere impieghino dai due ai tre mesi per aprire un conto bancario – rispetto alla Repubblica Ceca e all’India, dove occorre solo una settimana o anche meno. In aggiunta, le aziende che vogliono insediarsi nel Belpaese devono interfacciarsi con quattro o cinque diversi enti ed autorità per costituire una società invece di una sola come avviene in Regno Unito, Svizzera o Ucraina. E, allo stesso modo, il licenziamento di un dipendente con prestazioni insufficienti richiede normalmente almeno 25 settimane in Italia, mentre nella maggior parte dei Paesi europei la procedura avviene solo in tre o quattro settimane.
Massimo Canovi, Direttore Generale di TMF Italia afferma: “L’Italia è una delle principali economie europee, ma rimane un Paese abbastanza complesso da un punto di vista legato al business. Alcuni campi come la disciplina giuslavoristica, o la fiscalità, richiedono alle aziende che decidono di insediarsi e di operare qui un onere burocratico maggiore rispetto a molte altre località dell’Europa occidentale. Detto questo, l’Italia è anche un luogo estremamente gratificante per le multinazionali che cercano di espandersi a livello internazionale. Il Paese vanta una forza lavoro pragmatica e innovativa, il che significa che mentre la burocrazia può essere una sfida in alcune aree, ci sono ancora molte ragioni per investire”.
Il rapporto ha rilevato che i Paesi europei con gli ambienti di business meno complessi sono la Danimarca, l’Olanda, la Repubblica d’Irlanda e Jersey. Al contrario, le giurisdizioni più complesse in Europa sono la Grecia, la Turchia, la Francia, la Croazia, il Belgio, la Serbia e la Slovacchia.
Fonte : Company