“Professionisti esclusi dai contributi a fondo perduto e senza certezze su “reddito di ultima istanza”. Lo scrive la Filp Cisal commentando il Decreto Rilancio pubblicato nelle ultime ore in Gazzetta Ufficiale. “Stando alle misure varate – scrive il Commissario Nazionale Vincenzo Morelli – si vuole affermare, senza alcun fondamento, che i professionisti sono categorie “privilegiate” che non risentono della crisi e che quindi non hanno diritto per definizione ad alcun aiuto. Il comma 2 dell’art. 25 del Dl Rilancio – spiega – esclude, infatti, da i contributi a fondo perduto i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria, e dunque, tutti gli appartenenti alle professioni ordinistiche (avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, etc.).
Ma non è tutto – rimarca Morelli – l’accanimento del legislatore si estende anche al “reddito di ultima istanza” previsto dall’art. 78 del “Decreto Rilancio” che attribuisce ai professionisti indennità quasi dimezzate rispetto ad altre categorie di lavoratori autonomi iscritti in gestione separata Inps. Disposizioni davvero inspiegabili – conclude Morelli – che, oltre a prestare il fianco a profili di legittimità costituzionale, ignorano completamente lo stato di gravissima crisi che tutte le professioni stanno vivendo da tempo; crisi, indubitabilmente aggravata dall’emergenza Coronavirus”.
Fonte : Filp Cisal