Scordatevi i canederli di montanara trentina e altoatesina tradizione. Qui gli “gnocchi de pan” , pur partendo dalla ricetta triestina, si fanno a modo mio !
Ingredienti per 4 persone
-una confezione da 250 grammi di pane grattugiato della miglior qualità
-mezzo litro di latte intero
-una fetta di prosciutto cotto spessa almeno 1 cm , priva del grasso e tagliata a dadini piccolissimi
-circa 100 grammi di pancetta affumicata tagliata a dadini, preventivamente leggermente “scottati “ in un padellino
-circa 200 grammi di mozzarella tagliata a dadini piccolissimi
-circa 200 grammi di formaggio grana grattuggiato , non importa se reggiano o padano
-due uova intere
-prezzemolo abbondantissimo , tritato di fresco
-una “grattata” abbondante di noce moscata
-sale, pepe
-farina bianca, qb
-brodo vegetale ( per la cottura degli gnocchi)
Per il “ sughetto” ( in realtà è una specie di pesto)
-due mazzetti di rucola, belli grossi, e mondati dei gambi
-basilico abbondantissimo
-una manciata di nocciole (sgusciate )
-olio d’ oliva qb
Preparazione
Cominciate con il “sughetto”.
Versate in un contenitore cilindrico tutti gli ingredienti e, usando un frullatore a immersione, riducete tutto a finissima poltiglia. Ops, volevo dire a “pesto” .
Riversate lo pseudo-pesto in una ciotola, e aggiungete, se necessario, un po’ d’ olio : il sughetto deve essere denso ma al contempo bello liquido, perché gli gnocchi ne assorbiranno non poco…Lasciatelo lì a riposare, perché se lo merita ; e passate a preparare gli gnocchi.
In una bacinella bella grande e dai bordi alti, versate il pane grattato e il latte. In pochi secondi, il latte si sarà “ magnato “ il pane . Quindi tenete a portata di mano una bottiglia da un litro ( di latte , intendo) , perché forse a fine composizione dovrete aggiungerne un peletto.
Mescolate , e man mano aggiungete uno alla volta , sempre mescolando , tutti gli ingredienti ut supra , tranne le uova.
Gran finale : spezzateci dentro le uova e rimescolate velocemente . Vedrete che il composto cambierà colore e consistenza. Sarà morbido, ma allo stesso tempo “ solido” .
Bene. Mettetelo in frigo per un paio d’ ore, e andate a fare altro.
Quando avrete finito di fare altro, riprendete la bacinella e, aiutandovi con le mani vostre accuratamente cosparse di farina, estraete dal composto gli gnocchi, sferici, diametro a piacer, sui 3/ 4 cm è l’ ideale .
Pensate fortemente a Michelangelo, quando dal marmo di Carrara estraeva una statua che – diceva lui – era già là dentro che lo aspettava , e il suo compito era solo quello di tirarla fuori. L’ arte, che bella cosa !
Va beh, cultura a parte, deponete gli gnocchi , man mano che li avrete fatti, su un vassoio leggermente infarinato . Contateli, e dividete per quattro.
Poco prima di andare in tavola, portate a ebollizione il brodo vegetale, abbassate la fiamma e fate scivolare con garbo gli gnocchi nel brodo, che deve sobbollire appena, altrimenti le “onde” gli gnocchi ve li distruggono.
Calcolate una cottura lenta di circa otto minuti, basterà.
Con l’ apposita schiumarola, fate scivolare gli gnocchi nei ( quattro) piatti dei commensali , e ricopriteli velocemente con il “ sughetto” . Gli gnocchi, intendo, non i commensali : ai quali augurerete il vostro più cordiale Buon Appetito.