di Achille Colombo Clerici, presidente di Federlombarda Edilizia e di Assoedilizia
Si tratta di una legge illuminata. Essa rappresenta una conquista significativa sul piano culturale, sociale ed economico.
Non segue la via dei deterrenti, ma quella degli incentivi.
Vengono offerti maggiori margini di economicita’ alle operazioni
edilizie di rigenerazione urbana, in modo da permettere il decollo di un
vasto, capillare processo di attuazione di interventi diffusi sul
territorio.
La legge ha infatti natura premiale: nasce cioe’ con l’intento di
premiare, incentivandoli con benefici economici e incrementi
volumetrici/di superficie lorda, gli interventi di rigenerazione
urbana, anche promossi da privati. Tanto che se ne prevede
l’inapplicabilita’ per gli edifici abusivi o costruiti su aree
inedificabili. E vi e’ un limite di accesso ai suoi benefici. Devono
sussistere certi presupposti, ed il privato puo’ attivarsi, per godere
dei benefici della legge.
La legge muove da una situazione di edifici degradati/abbandonati e
tende ad approdare ad edifici recuperati/rigenerati: con cio’ esprimendo
dunque una notevole valenza urbanistica.
I Comuni, cui e’ posto l’obbligo di adeguamento alle norme della legge
regionale, troveranno adeguati stimoli per aprire la via a un proficuo
percorso di rigenerazione nei centri urbani degli edifici degradati,
operazione questa di grande rilievo ai fini della fruizione sociale e
della crescita economica.