Il Museo del Novecento dedica a Filippo de Pisis la più ampia retrospettiva milanese degli ultimi 50 anni, che mira a restituire la sensibilità pittorica dell’artista ferrarese e il ruolo di protagonista nell’esperienza della pittura italiana tra le due guerre.
La mostra è promossa e prodotta da Comune di Milano | Cultura – Museo del Novecento e dalla casa editrice Electa, con il sostegno della Associazione per Filippo de Pisis. Aperta al pubblico dal 4 ottobre al 1° marzo 2020, l’esposizione è curata da Pier Giovanni Castagnoli con Danka Giacon, conservatrice del Museo del Novecento.
“Prosegue con un vero protagonista del secolo scorso l’indagine appassionante che il Museo del Novecento conduce sulle figure più significative della storia dell’arte del Novecento italiano, e non solo – dichiara l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. Un’esplorazione che è sempre fortemente connessa alla collezione del Museo, dalla quale emergono continui stimoli di approfondimento in diverse e molteplici direzioni, tante quante sono le varietà di espressione di un tempo fertilissimo, in cui Milano è stata centro nevralgico di talento e creatività”.
Poeta e pittore dal talento versatile, Filippo de Pisis (Ferrara 1896 – Milano 1956) è una figura senza confronti nelle vicende artistiche del Novecento italiano. Ha attraversato Paesi e movimenti pittorici lasciando la propria impronta senza mai concedersi interamente a nessuna corrente artistica.
Viaggiatore instancabile, ha vissuto e lavorato a Milano, Roma, Venezia, nel Cadore, ma soprattutto a Parigi e a Londra, tutti luoghi per lui “fatali” e fucine di continue suggestioni pittoriche.
Nel corso della sua carriera de Pisis ricorse a un’incredibile varietà di soggetti, sempre filtrati dalla sua personale narrazione e senza mai uniformarsi a uno stile che non fosse il proprio: vivaci vedute cittadine, paesaggi ariosi delle montagne a lui care, intensi ritratti capaci di cogliere la personalità della figura descritta e inusuali combinazioni di nature morte.
Suddivisa in dieci sale, l’esposizione presenta al pubblico oltre 90 dipinti, tra i più ‘lirici’ della sua produzione, provenienti dalle principali collezioni museali italiane: Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, Museo delle Regole Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo, Galleria d’Arte Moderna di Torino, Mart di Trento e Rovereto, Ca’ Pesaro di Venezia e La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Il percorso cronologico introduce e dispiega il mondo di de Pisis, dagli esordi del 1916, in cui risuona l’eco dell’incontro con la pittura metafisica di de Chirico, fino al periodo drammatico dei lunghi ricoveri nella clinica psichiatrica di Villa Fiorita all’inizio degli anni Cinquanta.
In un continuo gioco di rimandi tra parola e colore, tra poesia e pittura, la rassegna ripercorre anche i temi cruciali della poetica di de Pisis attraverso accostamenti di vedute urbane, nature morte e seducenti fantasie marine: da “Le cipolle di Socrate” (1926) del Museo di Grenoble a “Natura morta isterica” (1919), a “Ring Square” (1935) della collezione Augusto e Francesca Giovanardi, a “Soldatino francese” (1937) del Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi – Regole d’Ampezzo di Cortina, fino al “Gladiolo fulminato” (1930) proveniente dalle collezioni ferraresi, solo per citare alcuni dei capolavori esposti.
Dalla primavera del 2020, l’esposizione sarà ospitata al Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps a cura di Pier Giovanni Castagnoli con Alessandra Capodiferro, nell’ambito del programma dedicato all’arte del Novecento italiano: nelle sale del Museo sarà esposta una nutrita selezione di carte e acquerelli di Filippo de Pisis, inevitabile riflessione sull’antico, insieme a un significativo nucleo di dipinti.
Le mostre saranno accompagnate da un unico catalogo edito da Electa.
Fonte : Comune di Milano