Highlights :
- Prevediamo che i prezzi degli immobili continueranno a salire nei prossimi due anni, anche se a un ritmo più lento rispetto a quello attuale. Tra i 10 mercati immobiliari europei presi in esame in questo report, stimiamo che solo in Italia si assisterà a un calo dei prezzi degli immobili, sia quest’anno sia nel 2020.
- Condizioni di finanziamento più accomodanti dovrebbero sostenere ampiamente la domanda di immobili. Le misure di allentamento monetario da parte della BCE e della BNS e la scelta della BoE di continuare a rinviare gli aumenti dei tassi dovrebbero far sì che i tassi passivi restino bassi per diverso tempo. Tuttavia il rallentamento economico avrà un impatto negativo sulle creazione di nuovi posti di lavoro.
- Probabilmente sarà sempre più difficile acquistare immobili a prezzi convenienti. Tuttavia nella maggior parte dei paesi analizzati, i prezzi degli immobili sono molto più accessibili rispetto a quelli registrati durante la crisi finanziaria del 2008-2009, quando il rapporto prezzo-reddito aveva toccato un picco storico. L’unica eccezione è rappresentata dalla Germania: l’accessibilità è migliorata negli anni precedenti la crisi e adesso è ancora più alta rispetto alla media di lungo periodo.
- Nel Regno Unito, l’incertezza legata alla Brexit sta frenando l’attività economica e questo si riflette sulle quotazioni immobiliari. Prevediamo che quest’anno i prezzi degli immobili non aumenteranno, ma si riprenderanno nei prossimi due anni in caso di accordo sulla Brexit. Al contrario, se il paese dovesse uscire dall’UE senza aver siglato un accordo (‘no-deal’ Brexit), ci aspettiamo una netta diminuzione dei prezzi degli immobili nel paese.
Italia: La stagnazione economica prolunga la contrazione dei prezzi delle abitazioni .
Ci aspettiamo un’ulteriore contrazione dei prezzi delle abitazioni in Italia dello 0,9% quest’anno e dello 0,4% nel 2020. Il contesto di stagnazione economica influenza negativamente l’occupazione e le prospettive di crescita del reddito. Tuttavia alcuni elementi a favore, in particolare l’accessibilità economica e i bassi costi di indebitamento, sosteranno la domanda nelle regioni economicamente più dinamiche, mitigando il calo complessivo dei prezzi delle abitazioni.
Stato dell’arte
Le famiglie hanno visto peggiorare le loro prospettive di reddito, alimentando una nuova decelerazione dei prezzi delle abitazioni. I prezzi sono scesi dello 0,8% annuo nel primo trimestre del 2019, dopo il -0,5% registrato a dicembre. Le vecchie abitazioni e le abitazioni situate nelle regioni meridionali stanno facendo scendere i prezzi, ma ci sono alcuni aree immuni rispetto a questa contrazione generalizzata. I prezzi delle nuove abitazioni sono in aumento dalla fine del 2017 e sono aumentati dell’1,7% anno su anno nel primo trimestre del 2011, in quanto l’offerta di nuove abitazioni rimane vicina ai minimi storici. I prezzi hanno iniziato a riprendersi anche nelle regioni più dinamiche del nord industriale, come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, e a Milano, in luglio, sono aumentati di quasi il 4% rispetto all’anno precedente. Anche le vendite di abitazioni sono ulteriormente aumentate, raggiungendo i massimi da fine del 2011 (590 mila negli ultimi 12 mesi). Tuttavia il rallentamento dell’attività economica sta portando ad un indebolimento dell’attività edilizia, come evidenziato dal calo degli ordini. Al sud, oltre alla debolezza economica, sono gli sviluppi demografici negativi a influenzare negativamente il mercato immobiliare. I prezzi sono calati più rapidamente: a Napoli e Palermo il calo è stato rispettivamente del 2% e del 4% a luglio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, registrando i cali più veloci da inizio del 2018. Le banche hanno continuato a trasferire sulla clientela i tassi di raccolta più elevati, a scapito dell’accessibilità economica. L’indagine della BCE sui prestiti bancari mostra che dal primo trimestre 2019 l’inasprimento delle condizioni di credito per le famiglie hanno portato ad un indebolimento della domanda di finanziamento. I nuovi prestiti per l’acquisto di case sono in calo da gennaio e sono diminuiti del 21,7% su base annua a giugno. Questi fattori spiegano perché l’intenzione dei consumatori di acquistare una casa è diminuita nel terzo trimestre, dopo aver raggiunto il punto più alto dal 2004 nel secondo trimestre.
Fonte : Company ( Traduzione di cortesia )