Goldmann&Partners, società di servizi di consulenza aziendale, project management e progettazione sostenibile attiva nell’ambito dei patrimoni immobiliari e nei processi produttivi, inaugura il Bio Interiors Department: una nuova divisione che, operando attraverso il centro di ricerca IRCAS (International Research Centre for Applied Sustainability) di G&P, sarà dedicata alla realizzazione di spazi ad alta qualità biologica a beneficio della salute fisica e psicologica degli occupanti, con particolare indicazione agli ambienti destinati ad ospitare bambini, anziani, ammalati e tutti coloro che sono interessati ad abbattere al massimo le emissioni tossiche e a massimizzare il livello di comfort in casa.
L’architettura bioclimatica, finalizzata alla costruzione di edifici e spazi (esterni e interni) in armonia con l’ambiente e con il clima locale, si basa su un approccio di progettazione sostenibile nel tentativo di connettersi con la natura sfruttando l’energia solare e altre fonti ambientali, con l’intento di mantenere il comfort termico e visivo dell’edificio.
“Inquinamento Indoor”, la ricerca sulla sostenibilità applicata pubblicata da Fondazione Veronesi grazie alla collaborazione del centro di ricerca IRCAS diretto da Isabella Goldmann, rileva che la cura della casa parte dalla scelta diretta e consapevole di tutti i materiali, certificati come sostenibili al fine di costituire un ambiente salubre e sicuro, dal controllo della composizione chimica dei materiali da costruzione, delle finiture di mobili e rivestimenti, e di tutti gli altri materiali d’arredo compresi i tessuti. Dal punto di vista impiantistico, le scelte vengono sempre orientate all’individuazione di sistemi più leggeri per la climatizzazione estiva e invernale, alla diminuzione delle temperature negli impianti di riscaldamento, e all’abbattimento massimo dei campi magnetici. Tutto questo nel pieno rispetto delle più attuali tendenze di decorazione di interni, dell’offerta delle nuove tecnologie elettroniche e per la domotica, e della massima valorizzazione dell’effetto formale finale.
G&P progetta le abitazioni sulla base di due protocolli scientifici sviluppati in house: Pattern Dynamics Interiors® e Best Performance Navigator®. Il primo verifica le relazioni spaziali tra i vari ambienti, le opportunità da cogliere e le criticità da risolvere, al fine che tutti gli spazi siano utilizzati e percepiti come confortevoli dagli occupanti. Il secondo è un navigatore per il progettista, che visualizza e misura in tempo reale la globale presenza di criticità tecniche del progetto per correggere e bilanciare ogni scelta, consentendo inoltre un controllo molto dettagliato del sistema costi, sia in fase di costruzione/ristrutturazione, sia in riferimento ai futuri costi di manutenzione successiva.
G&P ha sviluppato inoltre Bio Home Scouting, un sistema di accompagnamento con verifica puntuale dell’effettiva adeguatezza fisico-chimico-ergonomica, di orientamento solare, forma, condizioni tecniche specifiche di ogni casa/appartamento si intenda comprare o prendere in affitto.
Il dibattito architettonico degli ultimi 50 anni ha trascurato il benessere dell’individuo all’interno degli spazi chiusi, favorendo tematiche come il risparmio energetico o la libertà nell’espressione formale. «Affinché il livello di qualità indoor sia alto – commenta Isabella Goldmann, architetto e direttore del Centro di ricerca IRCAS di G&P – la progettazione di uno spazio abitativo non può più fare riferimento solo alla tecnica architettonica o ingegneristica, ma deve seguire un processo di cura dello spazio avvalendosi di certificazioni di sostenibilità di tutti i materiali impiegati e mirando al risparmio delle risorse a disposizione, non illimitate. L’architettura, oggi, deve affiancare l’aspetto creativo alla contaminazione con altre discipline e fattori scientifici come la crono bioingegneria, la qualità e la velocità dell’aria, gli odori e i colori, l’acustica, il comfort elettromagnetico e termo-igrometrico, la chimica e la fisica dei materiali: tutte variabili da cui oggi è impossibile prescindere».
Fonte : Company