Sigest – gruppo Real Estate attivo da oltre trent’anni, che opera nel mercato residenziale con focus sulla città di Milano, ma operativo anche in Lombardia e sul territorio nazionale – ha dato vita all’Osservatorio permanente sulle proptech, una nuova divisione del Centro Studi composta da un trasversale team di professionisti, che collaborano con i più importanti centri di ricerca che si occupano di innovazione digitale e proptech.
L’Osservatorio permanente sulle proptech nasce in un contesto che vede l’azienda alla ricerca di applicazioni digitali innovative per evolvere i propri servizi e la propria attività. Negli ultimi mesi, infatti, Sigest ha aderito al progetto “RE Innovation Lab” di Assoimmobiliare e Bocconi e all’Osservatorio “Proptech Monitor” del Politecnico di Milano (REC Real Estate Center) ed è sponsor di MEET Centro Internazionale per la Cultura Digitale con sede a Milano. Sebbene il tema delle proptech appaia molto frequente nel nostro settore, esiste il rischio che diventi solo una novità di moda incapace di incidere nella quotidianità. Per questo motivo il team dell’Osservatorio di Sigest ha deciso di partecipare ai più rilevanti momenti di confronto internazionale sulla digital transformation del settore immobiliare: il FUTURE proptech 2019 di Londra (tenutosi lo scorso 14 maggio) e il MIPIM proptech Europe di Parigi (in agenda il prossimo 1 e 2 luglio).
“L’introduzione nelle nostre organizzazioni di nuove tecnologie, processi e modalità operative comporterà un periodo di transizione molto impegnativo – dichiara Enzo Albanese, CEO di Sigest – : ogni cambiamento genera atteggiamenti di resistenza e di fatica nell’adeguarsi ai nuovi modelli ma in questo caso lo sarà ancora di più perché si tratta di una trasformazione estremamente pervasiva. Nelle nostre aziende, infatti, non sarà solo necessario l’inserimento di nuove figure e professionalità ma anche l’evoluzione e l’aggiornamento delle risorse esistenti che dovranno essere in grado di operare in contesti completamente nuovi”.
“Il nostro mondo è ormai profondamente dipendente dalla tecnologia – prosegue Enzo Albanese, CEO di Sigest -, ed è evidente che temerla ed evitare di utilizzarla in campo professionale abbia il solo risultato di creare un gap fra la propria attività e le altre che può rivelarsi fatale. Ciò che dobbiamo fare è quindi cercare di sfruttare al meglio il digitale negli aspetti più tecnici, quelli in cui le macchine sono imbattibili, trasformandole in uno strumento a disposizione per migliorare la qualità del nostro lavoro. La rivoluzione dell’industria 4.0 ha già mostrato le straordinarie potenzialità dell’introduzione della tecnologia nella produzione di beni e ritengo che la sfida dei prossimi anni sia quella di evolvere verso i servizi 4.0. È sulla base di queste riflessioni che nasce l’Osservatorio permanente sulle proptech, per individuare soluzioni che innovino l’ambito dei servizi immobiliari, senza dimenticare che qualità come intuizione, capacità di elaborare strategie, creatività e flessibilità sono così profondamente umane che neppure il dominio tecnologico riuscirà a sostituirle.”
Fonte : Company