di Francesco Tedesco (*)
Ancora circa un anno e poi -verso la fine del 2020- saranno finalmente inaugurate le “Officine Storiche” a Livorno, il secondo lotto dell’imponente progetto di riqualificazione urbana “Porta a Mare” che ridisegnerà completamente l’area dell’ex Cantiere Orlando e di tutta la zona sud del Porto Mediceo di Livorno, trasformandola in un moderno waterfront che traendo ispirazione dai famosi “Dockers” di Londra si propone quale iniziativa di livello internazionale.
A dare l’annuncio, lo scorso mercoledì 8 maggio, è stata la stessa IGD SIIQ nel corso di un evento all’interno di MAPIC Italy, manifestazione di eccellenza per gli operatori del settore del Retail Real Estate italiano.
«In un contesto unico come quello di un waterfront collocato nel cuore di Livorno, il recupero degli storici cantieri navali regala un’esperienza che parte dal passato e che proietta la struttura nelle più attuali realtà europee», si legge sul cartoncino dell’invito di IGD.
L’area delle “Officine Storiche”, monumentale edificio industriale che un tempo ospitava le officine del cantiere Orlando, rappresenta il secondo “step” di “Livorno Porta a Mare”, un progetto che complessivamente vede investimenti per oltre 200 milioni di euro. Una volta completate le Officine, i lavori andranno avanti con la seconda fase: ulteriori tre “step” di trasformazione urbana che riguarderanno l’Arsenale, il molo Mediceo e l’area LIPS.
«Non è certo la prima volta che presentiamo questo progetto» ha ricordato in apertura dell’incontro il Direttore Generale di IGD Siiq, Daniele Cabuli. «Oggi viviamo però una fase di grande ripartenza per la fase più pregiata di tutta l’operazione “Porta a Mare”, quella delle Officine Storiche appunto. Siamo quindi particolarmente orgogliosi di annunciare che stiamo per riconsegnare ai cittadini di Livorno un pezzo di città che torna a nuova vita, e che speriamo sarà di nuovo stimolo per tutto il contesto cittadino. Contiamo di inaugurare le Officine Storiche nella seconda metà del 2020, e di arrivare alla conclusione del progetto “Porta a Mare” nel 2022».
Mentre lo studio di fattibilità e il Masterplan sono stati curati dallo Studio OneWorks, la progettazione di dettaglio è stata seguita dallo Studio Retail Design dell’Architetto Paolo Lucchetta. «È sempre un piacere poter parlare di architettura nelle nostre città, e in particolare questo progetto ci da l’opportunità di parlare della storia di Livorno» ha commentato Lucchetta. «L’edificio delle Officine rappresenta infatti una delle grandi narrazioni storiche della città, dove per decenni sono state effettuate lavorazioni industriali importanti per la produzione di navi e di treni». Un edificio carismatico e imponente (una grande navata di 200 metri di lunghezza è un fronte di 17 metri, ndr) che ricorda quasi una cattedrale che si affaccia sull’acqua, e che certamente riveste un’elevata importanza per l’identità di Livorno.
«Senza dimenticare» ha aggiunto Lucchetta «che la Sovrintendenza si è molto spesa affinchè venisse garantita la conservazione dello spazio originario, chiedendo a noi progettisti di restaurare l’ossatura originale dell’edificio delle Officine, e di mantenere la storica e affascinante copertura. Abbiamo quindi creato una piazza urbana coperta che si affaccia sul waterfront con una dimensione architettonica unica, dove si inseriranno negozi e altre attività diversificate come accade nei più moderni waterfront a livello internazionale».
Complessivamente il progetto si sviluppa su circa 70 mila metri quadrati per un investimento complessivo di 53 milioni di euro. Gli spazi Retail copriranno circa 15 mila metri quadrati e ospiteranno 30 negozi, 10 ristoranti, 40 appartamenti, un’area entertainment, un centro fitness, e 500 posti auto.
A riprova dell’estrema ricchezza del mix funzionale fortemente voluto per permettere al nuovo waterfront di essere vissuto durante tutto l’arco della giornata, a Porta a Mare saranno presenti anche un auditorium, spazi per lo sport e per il leisure, per uffici, un albergo a cinque stelle, oltre a un porto turistico da 600-700 posti barca nello storico porto Mediceo. Insomma, tutto concorrerà a rendere la città più bella e attraente, sia per chi ci vive, sia per chi viene da fuori. Una gigantesca operazione di riqualificazione che, senza contraddire la vocazione industriale e portuale di Livorno, darà alla città un nuovo volto.
Nell’intento dei progettisti il nuovo quartiere non sarà isolato e contrapposto al resto della città, ma anzi un’estensione a mare di Livorno ben collegato al centro della città.
«Il nostro progetto è stato sviluppato proprio sul concetto della connessione» ha voluto precisare Lucchetta. «Abbiamo dunque lavorato in modo che questo fosse un luogo di ricucitura e ri-connessione della città all’acqua, ma non solo, abbiamo anche cercato di connettere il passato storico del luogo con il futuro delle nuove funzioni che l’area dovrà ospitare: un waterfront come luogo d’incontro, interazione e unione. Il collegamento è il vero tema di questo progetto».
Anche Tim Santini, Consigliere di Amministrazione di IGD SIIQ ( e consulente indipendente con la Tim Santini Advisory), ha sottolineato i punti di forza del progetto. «Oggi non ci si può più limitare a realizzare semplici centri commerciali, ma occorre valorizzare i punti di forza dei luoghi dove si va a operare. In particolare, questo luogo rappresentava per noi una chiara opportunità di creare un “unicum” con una grande varietà nel mix funzionale per rendere il nuovo polo sempre vivo, 24 ore su 24 durante tutto l’arco della giornata. L’area è veramente molto bella e abbiamo già avuto un fortissimo interesse da parte del settore alberghiero per essere qui».
(*) Francesco Tedesco, collaboratore di www.internews.biz e di ECONOMIA IMMOBILIARE, è ingegnere ambientale esperto in energie rinnovabili e giornalista pubblicista