L’incontro di GRI Club ( community internazionale di dirigenti investitori, sviluppatori e lender attivi nell’immobiliare ) ha riunito investitori con forte interesse verso il mercato italiano dell’hospitality, operatori alberghieri e sviluppatori locali per approfondire le nuove tendenze del mercato, condividere casi di successo, confrontarsi sulle prossime sfide e definire le linee guida per assicurare una crescita di lungo periodo per gli investimenti nell’hospitality in Italia.
Questa la dichiarazione di Leo Civelli, Chief Executive Officer di Duff & Phelps REAG nel corso del meeting : “Il settore hospitality nel real estate italiano si presenta dinamico e con grandi potenzialità di crescita. Anche l’acquisizione di Belmond da parte di LVMH ha dato un forte impulso al mercato, dal momento che un quarto degli alberghi iconici presenti nel portafoglio transato è ubicato in Italia. Il bilancio alla fine del primo trimestre 2019 è positivo: si prevede infatti la chiusura di svariati deal nel corso dell’anno. Gli investitori e gli operatori, nel 60-70% dei casi internazionali, contro il 30% circa di italiani, sono alla ricerca di alberghi nelle principali città italiane, e in particolare a Milano. Emerge un interesse crescente da parte dei fondi pensione, delle compagnie assicurative e degli investitori private (family office), che cercano prodotti di investimento a rendimento graduale, e si osserva un consolidamento dell’acquisto di asset da aste dei tribunali in tutto il Paese. Gli investimenti si concentrano sugli hotel di fascia alta: 4 stelle business in location urbane, 5 stelle e 5 stelle lusso in località leisure, di dimensione medio/grande, con contratti di locazione di lunga durata e tenant di primario standing. Un segmento, questo, che presenta un trend di crescita continuo se si considerano gli ultimi 10 anni, tanto che alla fine del 2017 in Italia si contavano 499 strutture a 5 stelle e 5.836 strutture a 4 stelle, rispettivamente con 78.318 e 781.303 posti letto. Nel corso dell’anno, prevediamo inoltre che l’inserimento di nuovi operatori alberghieri internazionali, anche asiatici, con la predilezione verso l’acquisto e la riqualificazione delle strutture, avrà un impatto positivo sulla rivalutazione degli asset esistenti, accrescendo ulteriormente l’appeal del settore in Italia.