Al via la gara per la verifica del rischio sismico e i progetti di fattibilità tecnico economica (PFTE) di 24 edifici dello Stato in Friuli Venezia Giulia. Da oggi il bando, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana (G.U.R.I.), è online nella sezione Gare e Aste di www.agenziademanio.it: si tratta di una procedura aperta, gestita in modalità telematica, come previsto dal Codice degli Appalti (D.Lgs. 50/16). Il bando è diviso in 5 lotti con un importo totale a base d’asta di 949.962,77 euro. La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata alle ore 12.00 del 25 febbraio 2019. Il criterio di aggiudicazione è l’offerta economicamente più vantaggiosa. Possono partecipare professionisti singoli o associati, società di ingegneria e società di professionisti in forma singola o associata: ogni concorrente può presentare la propria offerta per un singolo lotto.
Gli immobili coinvolti si trovano all’interno delle zone sismiche 1 e 2, quelle a più elevato rischio: 15 sono situati nella provincia di Udine, 6 nella provincia di Pordenone e 3 nella provincia di Gorizia. Si tratta di strutture che ospitano caserme dei carabinieri e sedi dei Vigili del Fuoco. Ad esempio a Udine ci sono tra gli altri le sedi del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco e del Comando Legione Carabinieri; a Savogna d’Isonzo (GO) la Caserma dei Carabinieri e la stazione Carabinieri a Caneva (PN) situata nell’ex Casa del Fascio.
Il bando di gara rientra nel piano di riqualificazione sismica degli immobili dello Stato avviato dall’Agenzia del Demanio con la prima gara partita in Calabria, altro territorio ad elevato rischio sismico. L’intero percorso si svilupperà in diverse fasi nel corso del tempo, articolato in tre macro attività: le indagini di vulnerabilità sismica ed energetica (audit) e i progetti di fattibilità tecnico ed economica (PFTE), la progettazione definitiva ed esecutiva degli interventi necessari e, infine, i lavori sugli immobili, a partire da quelli più critici.
Entro la fine dell’anno saranno pubblicati ulteriori bandi che coinvolgeranno immobili in Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto.
Fonte : Demanio