Sorgente Sgr ha istituito il Fondo Botticelli, che investirà l’equity raccolta in crediti commerciali “in bonis” originati in Italia. I crediti in portafoglio saranno costituiti da fatture commerciali, acquistate in prevalenza da Pmi in cambio di liquidità immediatamente disponibile.
Le transazioni avverranno attraverso un nuovo “marketplace finanziario di fatture garantite” che si basa sull’utilizzo della piattaforma on line ideata e gestita da Cash Trading Srl, che ricoprirà anche il ruolo di advisor incaricato di supportare Sorgente Sgr nella selezione e nell’incasso dei crediti.
Il fondo, che avrà una dimensione fino a 150 milioni di euro, ha una durata di cinque anni, prorogabili, e potrà effettuare investimenti continui in nuovi crediti, grazie alla liquidità creatasi dagli incassi a scadenza dei crediti oggetto di investimento iniziale.
L’operazione si avvale di una piattaforma che garantisce liquidità immediata alle imprese che cedono le proprie fatture, senza difficoltà burocratiche, senza commissioni nascoste o garanzie personali, ed è utilizzabile anche dalle piccole società di capitali che non hanno uno storico di bilanci. Ha coordinato l’operazione Giovanni Cerrone, all’epoca della strutturazione del fondo Direttore Generale di Sorgente Sgr e ora CFO di Nova Re SIIQ Spa, società quotata del gruppo. “Attraverso la partnership con Cash Trading, possiamo favorire il mercato interno di capitali smobilizzando parte degli attivi delle imprese cedenti che ottimizzano la gestione del loro circolante – ha dichiarato Giovanni Cerrone – e garantendo quindi la possibilità ad imprese giovani o in fase di sviluppo di avere un accesso immediato alla liquidità, dando un importante sostegno all’economia italiana, contraddistinta da una miriade di soggetti piccoli e medi con queste necessità”. L’operazione rappresenta per Sorgente Sgr, oggi guidata da Carlo Petagna, un concreto passo avanti nella strategia di investimenti nell’economia reale e nel processo di diversificazione.
Il mercato della cessione pro-soluto dei crediti – come rileva lo European Alternative Finance Industry Survey dell’Università di Cambridge – sta vivendo un particolare momento di vivacità, e coerentemente con le politiche sui PIR, può contribuire a dare impulso alle piccole e medie imprese che in Italia rappresentano il vettore dell’uscita dalla crisi.
Molteplici sono i vantaggi anche per gli investitori, grazie a rendimenti superiori alla media, probabilità di default quasi nulle e comunque coperte da assicurazioni.
Fonte : Company