“Il sole splende sull’economia della Lombardia anche se all’orizzonte si profila una nube oscura”; cosi’, parafrasando Christine Lagarde, già direttore del FMI, ha esordito Giuseppe Sopranzetti, Direttore della sede di Milano della Banca d’Italia, presentando in Assolombarda l’annuale Rapporto a una folta rappresentanza del mondo imprenditoriale e finanziario.
All’appuntamento, aperto da Renato Carli, Presidente del Gruppo Tecnico Credito e Finanza di Assolombarda, sono intervenuti inoltre Paola Rossi e Massimiliano Rigon, Banca d’Italia – Sede di Milano, Divisione Analisi e ricerca economica territoriale; Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda; Ferruccio De Bortoli, Presidente della Casa editrice Longanesi; Antonio Patuelli, Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana. I lavori sono stati conclusi da Salvatore Rossi, Direttore Generale della Banca d’Italia.
Nel 2017 l’espansione dell’economia della Lombardia si è consolidata e rafforzata rispetto agli anni precedenti. Il PIL sarebbe aumentato dell’1,7 cento, secondo le stime di Prometeia. L’attività è cresciuta in tutti i principali settori produttivi, favorita da un forte incremento delle esportazioni di beni, dall’espansione degli investimenti delle imprese e dei consumi delle famiglie, da condizioni di finanziamento distese. Il miglioramento del mercato del lavoro ha contribuito ad accrescere il reddito disponibile delle famiglie, che dal 2014 hanno beneficiato anche di un aumento della ricchezza. Nonostante la buona performance registrata nel 2017, i dati preliminari sul PIL segnalano che la Regione non ha ancora recuperato il divario accumulato negli anni precedenti con le principali regioni della UE alla stessa simili per struttura economica e produttiva.
L’espansione dell’attività dell’industria e dei servizi è proseguita nel primo trimestre del 2018 e, nei programmi delle imprese, l’accumulazione di capitale dovrebbe consolidarsi in corso d’anno.
Le imprese
Nell’industria la produzione, in espansione dal 2013, ha significativamente accelerato nel 2017 e l’aumento si è diffuso a tutte le categorie dimensionali d’azienda e a quasi tutti i settori. I più intensi incrementi dell’attività registrati dalle aziende di dimensioni maggiori negli ultimi anni si sono associati ad aumenti di produttività. La capacità produttiva utilizzata è aumentata e le imprese hanno accresciuto l’accumulazione di capitale, usufruendo anche delle agevolazioni fiscali previste per gli investimenti in nuove tecnologie digitali. Nelle costruzioni il fatturato ha iniziato a mostrare variazioni positive, accompagnate da un miglioramento del mercato immobiliare. Nel terziario è proseguita, rafforzandosi, la fase espansiva, particolarmente marcata nei servizi alle imprese. È cresciuto il numero delle start up innovative e gli indicatori di attività innovativa delle imprese sono migliorati. Le esportazioni di beni sono aumentate a tassi elevati e hanno iniziato a recuperare quote sul commercio mondiale.
È proseguito il miglioramento delle condizioni economiche e finanziarie delle imprese. L’incremento della redditività, che ha interessato tutti i settori di attività economica, ha contribuito alla crescita della capacità di autofinanziamento e all’ulteriore riduzione della leva finanziaria. I prestiti bancari sono moderatamente cresciuti, ma presentano andamenti ancora differenziati: sono aumentati i finanziamenti alle imprese della manifattura e dei servizi, a quelle medio-grandi e a quelle finanziariamente più solide. La domanda di credito si è mantenuta stabile, beneficiando del miglioramento del quadro congiunturale e della ripresa degli investimenti. Le condizioni di accesso al credito sono rimaste nel complesso distese, sebbene le politiche di offerta restino improntate alla cautela, come evidenziato anche dalle politiche di pricing. È aumentata la diversificazione delle fonti di finanziamento, con un maggior ricorso al mercato obbligazionario.
Il mercato del lavoro
Nel 2017 il miglioramento dell’attività economica ha favorito il proseguimento dell’espansione del numero degli occupati e delle ore lavorate. I nuovi rapporti di lavoro attivati, al netto delle cessazioni, sono stati prevalentemente a termine. Il tasso di disoccupazione è diminuito sensibilmente rispetto al 2016, contestualmente a un lieve aumento del tasso di attività. Le imprese della regione hanno utilizzato personale altamente qualificato in misura superiore rispetto alla media italiana; le aree urbane sono state un polo di attrazione di persone laureate provenienti da altre regioni del Paese.
Le famiglie
Il miglioramento del mercato del lavoro ha favorito l’espansione del reddito disponibile e dei consumi delle famiglie nel 2016 e, secondo dati preliminari, nel 2017. La soddisfazione complessiva dei cittadini lombardi sulle condizioni di vita ha recuperato, in concomitanza con un marcato miglioramento delle valutazioni in merito alle proprie risorse economiche.
Il credito alle famiglie ha continuato a espandersi. Il basso livello dei tassi di interesse e l’offerta di contratti innovativi e maggiormente flessibili, in un quadro di miglioramento del mercato immobiliare, hanno sospinto le erogazioni di nuovi prestiti per l’acquisto di abitazioni, che si sono mantenute su livelli elevati. Le scelte di allocazione delle risorse finanziarie delle famiglie hanno privilegiato i titoli azionari e gli strumenti del risparmio gestito.
Il mercato del credito
Le banche hanno proseguito la riorganizzazione della rete territoriale e dei canali distributivi al fine di recuperare efficienza. A fronte dell’ulteriore calo del numero degli sportelli, si è rafforzata la diffusione dei canali innovativi di contatto tra le banche e la clientela. Alla fine dell’anno passato la quasi totalità degli intermediari offriva i propri servizi anche attraverso piattaforme digitali. Negli anni più recenti, si è significativamente ampliata la disponibilità di strumenti dedicati ai micro-pagamenti o ai trasferimenti di denaro con modalità peer to peer.
La qualità del credito erogato alla clientela lombarda è migliorata. L’incidenza dei nuovi prestiti deteriorati sul totale dei finanziamenti si è riportata sui valori pre-crisi. Pur rimanendo elevato, si è ridotto l’ammontare delle posizioni problematiche sul totale dei finanziamenti, grazie anche all’intensificarsi delle operazioni di dismissione dei prestiti in sofferenza dai bilanci bancari e alla crescita delle rettifiche di valore, che nell’anno passato ammontavano a quasi la metà dei crediti deteriorati e a oltre il sessanta per cento di quelli in sofferenza.
La finanza pubblica
Nel triennio 2014-16 si è ridotta la spesa corrente delle Amministrazioni locali lombarde; l’introduzione dal 2016 del principio del pareggio di bilancio ha contribuito solo parzialmente a sostenere la spesa per investimenti, ancora scesa in Regione e nelle Province, a fronte di un debole aumento nei Comuni. È proseguito il calo del debito delle Amministrazioni locali lombarde, che ha un’incidenza sul PIL inferiore alla media italiana.
Tutto bene, o quasi? Cifre e dati dicono di sì. E la nube lagardiana? E’ la fiducia, o meglio, il possibile venir meno della stessa. Sopranzetti ricorda la ripresa del 2010-2011 che venne bruscamente meno quando, a metà dello stesso anno, si esaurì il carburante della fiducia che l’aveva sostenuta.
Fonte :IEA