di Francesco Tedesco (*)
Sembrerebbe impossibile -se ce lo raccontassero- che in questi anni ancora incerti per il settore immobiliare ci siano state società capaci di accrescere il proprio fatturato di addirittura dieci volte in un solo anno.
Eppure, stando alle dichiarazioni rilasciate, è proprio quello che è successo nel 2017 alla CleanBNB, tra i più diffusi operatori in Italia nella gestione degli affitti brevi e di case vacanza .
CleanBNB, nata nel 2016 a Milano sull’onda del boom turistico dovuto a Expo, ha raggiunto nel giro di appena due anni una copertura capillare del territorio nazionale, con la presenza di propri “City Managers” in 30 città italiane e con circa 350-400 appartamenti affidati in gestione dai proprietari.
«Non possiamo indicare con precisione il numero degli appartamenti che abbiamo in gestione» dichiara a Internews Francesco Zorgno, tra i fondatori di CleanBNB, «in quanto ogni giorno riceviamo tra le 20 e le 30 richieste di nuovi proprietari di seconde case che sono interessati ad affidarci le loro chiavi di casa per far rendere di più i propri appartamenti».
Non tutte le richieste si tramutano in un affidamento, ma il giro di affari è in forte crescita. Anzi, una “crescita inarrestabile” come l’ha definita lo stesso Zorgno nel corso di un aperitivo di presentazione di CleanBNB ai nuovi investitori. Un incontro informale che si è svolto il 27 marzo a Milano e durante il quale è stata lanciata una nuova operazione di capitalizzazione attraverso la piattaforma CrowdFundMe.
«Siamo molto ambiziosi e puntiamo a crescere ancora su tutto il territorio nazionale» ha spiegato Zorgno «proprio per questo abbiamo bisogno di lanciare un secondo round di capitalizzazione attraverso il crowdfunding per allargare la base dei nostri soci, oggi circa un centinaio, e allargare così la nostra “famiglia”. Molto spesso infatti i soci stessi diventano poi City Manager che sono per noi soggetti di assoluta fiducia».
Dai dati presentati nel corso dell’incontro, CleanBNB conta di raggiungere nel 2018 ben 550 appartamenti in gestione per un volume di incassi pari a 7,5 milioni di euro. Nel 2020 le proiezioni della società indicano che sarebbe possibile triplicare questi numeri arrivando a 1.550 appartamenti in gestione per un volume di incassi di 23 milioni di euro.
Da questi dati si evince quindi che gli incassi generati mediamente da ogni appartamento sono stimabili in oltre 13 mila euro all’anno. Una cifra non trascurabile.
Ma come funziona CleanBNB? È possibile fidarsi di un gestore “terzo” a cui affidare le proprie chiavi di casa?
Il metodo è molto semplice: il proprietario di casa conferisce un mandato a CleanBNB (in genere di un anno, ndr) e la società pensa a tutto il necessario per affittare la casa trattenendo una percentuale del 25-30% sugli incassi. Tutto il necessario significa proprio tutto: comprese anche le pratiche burocratiche, le polizze e la gestione fiscale delle entrate per conto del proprietario. Al netto della percentuale trattenuta all’origine, per i proprietari esiste comunque la possibilità di aumentare le proprie entrate grazie ad una gestione professionale e di qualità degli appartamenti.
«Operiamo in una logica avanzata di ospitalità e intendiamo posizionarci in una fascia medio-alta all’interno del mercato dell’accoglienza del nuovo millennio» ha spiegato Zorgno. «In Italia ci sono circa 13 milioni di seconde case. Non tutte sono ovviamente appetibili per il nostro lavoro, ma abbiamo valutato che esistono circa sei milioni di seconde case disponibili per gli affitti brevi. Il mercato è dunque immenso e abbiamo un enorme spazio di crescita, proprio per questo crediamo che il nostro business sia assolutamente replicabile e sostenibile sui grandi numeri: un volume d’affari consolidato e un portafoglio di immobili in continua espansione sono la migliore garanzia per la nostra attività nel futuro».
In un’ottica di crescita la società ha dunque lanciato una seconda operazione di crowdfunding. Dopo il primo round avvenuto nel 2016 subito dopo la costituzione societaria e che aveva permesso di ottenere i primi 126 mila euro di capitale sociale, con questa seconda operazione CleanBNB vuole attrarre nuovi investitori allo scopo di aumentare la capitalizzazione, portare nuovi soci e favorire il posizionamento del marchio.
Il crowdfunding ha infatti due vantaggi, ha spiegato ad Internews Francesco Zorgno. «E’ una importante operazione di trasparenza per il nostro marchio, perchè dobbiamo rispettare le regole della Consob in materia di raccolta del risparmio , e ci permette di dare una sorta di “quotazione” di CleanBNB anche se non siamo quotati in Borsa. Proprio grazie a questi momenti di “quotazione” siamo infatti in grado di dire che il valore di CleanBNB è passato in due anni da 400mila euro a circa quattro milioni di euro, con relativo aumento di valore per i nostri soci qualora decidessero di cedere le proprie quote».
La sfida di CleanBNB è insomma solo all’inizio.
(*) Francesco Tedesco, collaboratore di www.internews.biz e di ECONOMIA IMMOBILIARE, è ingegnere ambientale esperto in energie rinnovabili e giornalista pubblicista