di Paola G. Lunghini
Doverosa premessa, anzi, quattro
-l’ opera è il più complesso degli spettacoli ( musica, canto, parole, regia , scene, luci, costumi, recitazione c’è dentro TUTTO… se è un successo – o un flop – non si sa mai di chi sia esattamente il merito o la colpa )
-non sono mai stata a una Prima della Scala ( ma alla Scala – da quando avevo nove anni – ci sono andata innumerevoli volte, talmente tante da non poterne dire il numero, per non citare innumerevoli altri Teatri , ndr ), e la Prima l’ ho sempre seguita in diretta solo sui media
-nella mia consapevolezza musicale , Andrea Chénier non è esattamente al top della lista dei miei interessi . Non che mi dispiaccia, per carità, ma non è nelle mie corde : per quanto riguarda la lirica , io sono wagneriana e pucciniana…( per me, l’ opera è “ favola” )
– il « capolavoro di Umberto Giordano» in Teatro non l’ avevo mai visto , lo avevo nelle orecchie SOLO nell’ interpretazione ( storica) del mio CD : con Mario del Monaco e Renata Tebaldi , direzione Gianandrea Gavazzeni , e scusate se è poco.
Con tali premesse ( e per le numerose “ polemiche” che avevano caratterizzato la “ Prima” , gli scorsi giorni …) ero ovviamente più che curiosissima…
Beh, cosa volete che vi dica ?
L’ Opera è « quello che è» : è tra le più rappresentate al mondo , dunque prendiamone atto e stiamo asettici ( anche se il libretto, francamente…è « quello che è», Luigi IIllica seppe far di meglio…) .
Per giunta è difficilissima da cantare , e anche da “interpretare” ( sappiamo tutti che dal “ dopo Callas” la recitazione divenne una dote indispensabile , prima di lei – la Divina – i cantanti « facevano quasi solo i cantanti»… cantavano benissimo ma si muovevano sul palcoscenico come bambolotti …).
Beh, cosa volete che vi dica ? La sera del 7 dicembre, un trionfo stra-meritatissimo !
Direzione direi adorabile tanto era ineccepibile e al contempo “passionate” , con un ‘ orchestra al meglio della forma nel seguire il Maestro Riccardo Chailly
Coro perfetto ( bellissimo e curatissimo anche l’ “inserimento” dei balletti , non sempre vengono inseriti bene come l’ Opera vorrebbe)
Apprezzabilissima la regia ( anche se qualcuno ha avuto da dire “ troppo tradizionale” per uno come Mario Martone. Vivaddio, dico io, menomale !!! Di stravolgimenti nella mia vita ne ho visti troppi …), addirittura quasi “ veloce “ e quasi cinematografica …
Suggestiva la scenografia
Splendidi i costumi, addirittura quasi troppo belli…
Luci meravigliose ( in questo, la Scala non la batte nessuno !!!)
E fantastici tutti i cantanti , sia i protagonisti che i “ comprimari”
Lei, il soprano russo , sublime e “ da brivido” ( Ok, d’ accordo, è la attuale regina mondiale della lirica…alla Scala non poteva sbagliare ).
Lui, il tenore azero, ha superato brillantemente una prova dalla tensione incredibile ( la Prima di ieri era per lui della serie « o la va o la spacca» ).
Il terzo protagonista, il baritono emiliano , semplicemente strepitoso.
Insomma, quando la diretta TV ( regia molto buona, a mio giudizio ) è terminata , ero felice e orgogliosa come poche volte nella mia esperienza musicale . Pensando che tutto ciò era andato in diretta , o andrà in differita , nel mondo !!! A riprova che la Scala è la Scala, cioè il teatro lirico più importante del mondo….E questo non lo dico io, lo dice il mondo.
Vergogna dunque ( anche se il nostro Sindaco e i vertici del Teatro hanno su ciò hanno pubblicamente espresso “ toni” diplomatici ed elegantemente moderati ) per le quattro maggiori cariche dello Stato , che hanno pensato bene , con molte “ scuse”, di non assistere alla PRIMA DELLA SCALA a causa di “ altri impegni istituzionali” …
(PS : solo alcune annotazioni “ critiche” . La bandiera francese che una delle comparse ripetutamente sventola nella prima parte dell’ opera riporta la scritta «Liberté, Égalité, Fraternité » un po’ troppo perfetta , sembrava fatta con il computer e non con un manualissimo pennello …E che peccato quella fiaschetta di apparentemente cognac che il baritono si porta ripetutamente alle labbra , dopo essere stato ferito…Ma sono davvero quisquilie …Infine, si GRADIREBBE che la RAI affidasse i collegamenti – pre e post opera , e durante l’ intervallo – a persone almeno un peletto tecnicamente preparate, e non a “presentatrici” solo bellocce).