Investimenti globali, le previsioni di C&W

Secondo l’ultima edizione dell’ “International Investment Atlas”recentemente pubblicata da Cushman &
Wakefield, nel 2012 il mercato globale degli investimenti immobiliari ha registrato una moderata ripresa del
6%, con volumi pari a 929 miliardi di USD (714 miliardi di euro).
In un anno difficile per la maggior parte dei mercati, i volumi degli investimenti hanno registrato un’impennata
nell’ultimo trimestre, segnando l’inizio di una vera ripresa e il ritorno della fiducia sul mercato, i cui volumi nel
2013 potrebbero conseguire un rialzo del 14% superando la soglia dei mille miliardi di USD (815 miliardi di
euro) per la prima volta dal 2007.
Secondo Cushman & Wakefield, quest’anno l’incremento dell’attività sarà guidato dai mercati del Nord
America e dell’Asia e sostenuto da un aumento degli investimenti immobiliari da parte degli operatori
istituzionali e dei privati con elevata disponibilità economica, nonché dalla maggiore liquidità presente sul
mercato.
Nel 2012, la Cina e gli Stati Uniti hanno fornito un contributo determinante al buon risultato finale – la prima
ha infatti tratto beneficio da un livello record delle vendite dei diritti edificatori e la seconda ha registrato
un’accelerazione dell’attività di mercato al fine di contrastare gli aumenti delle imposte sui capital gain di fine
anno. Tuttavia, la crescita non si è limitata ai due paesi che rappresentano il maggior peso a livello globale e
diversi mercati, in tutte le regioni, hanno registrato un aumento nell’ultimo trimestre, in particolar modo,
Spagna, Polonia, Norvegia, Svizzera, Indonesia, Thailandia, India e Australia.
Ad oggi, il mercato si conferma selettivo e focalizzato sul prodottocore. A livello regionale, il Nord America e i
Paesi Asiatici Emergenti hanno trainato la ripresa globale complessiva, mentre i mercati maturi dell’Europa e
dell’Asia hanno mantenuto un andamento prevalentemente stabile e in generale tutti i mercati emergenti in
Europa, Medioriente, Africa e Sudamerica hanno subìto una flessione.
A livello di singoli paesi, nel 2012 gli Stati Uniti e il Messico hanno registrato i risultati migliori nelle Americhe;
Malesia, Vietnam, Australia e Nuova Zelanda hanno riportato i tassi di crescita più elevati in Asia, mentre, in
Europa, il titolo di best performer spetta a Finlandia, Norvegia, Svizzera e Irlanda. Anche i più modesti rialzi
conseguiti in mercati importanti come Cina, Germania e Hong Kong sono stati determinanti per la crescita a
livello globale.
Trend regionali – le Americhe si aggiudicano il titolo di best performer a livello generale e l’Europa si
classifica al primo posto per gli investimenti cross border
In termini di performance di mercato, le Americhe hanno registrato una più sostenuta attività di investimento,
una maggiore contrazione dei rendimenti e una più elevata crescita dei canoni di locazione. L’Asia ha mostrato
un andamento più stabile, mentre la regione EMEA è stata quella maggiormente penalizzata dal rallentamento
del mercato.
Nel 2012, l’incidenza delle Americhe sull’attività globale è salita al 32%, contro il 28% del 2011, mentre quella
relativa all’area EMEA è scesa al 21% (dal 24%). L’Asia si è confermata come il principale blocco commerciale,
rappresentando il 47% dell’attività di mercato, in discesa rispetto al 48% del 2011. Un dato interessante
tuttavia, è che tale scenario rimane caratterizzato da un’attività d’investimento prevalentemente domestica.
Tra gli operatori cross border, l’Europa rimane il mercato di maggior interesse, in grado di attrarre il 51% dei
capitali, in aumento rispetto al 45% del 2011, mentre l’Asia rappresenta il 31% degli investimenti cross border e
le Americhe il 18% – in discesa rispetto al 20% del 2011.
Nel 2012, il mercato delle locazioni ha mantenuto un atteggiamento decisamente più prudente, con un
conseguente rallentamento della domanda e una diminuzione dei canoni di locazione in alcune aree. Nel
complesso, la debolezza dell’offerta ha rappresentato un supporto chiave in tutte le regioni e, nonostante
l’inversione di tendenza dei canoni in alcune aree nella seconda parte dell’anno, nel 2012 la variazione
complessiva è stata ampiamente positiva. Il retail è stato tendenzialmente il settore che ha registrato la
migliore performance, mentre a livello regionale le Americhe hanno conseguito il miglior andamento in tutti i
settori, generalmente trainate dal Sud America, che ha superato Stati Uniti e Canada.
Nel 2013, l’America guiderà la ripresa come destinazione preferita per gli investimenti
immobiliari a livello globale
Il Nord America sarà un mercato molto apprezzato nel 2013, nonostante le persistenti incertezze di natura
politica e fiscale. I primi segnali di una ripresa della domanda occupazionale, unitamente al miglioramento
dell’economia e del mercato del debito, al basso numero di immobili sfitti ed alla liquidità elevata, sembrano di
buon auspicio per la domanda e la performance degli investimenti. Di conseguenza, si prevede un aumento
dell’attività di investimento del 15-20%, oltre a una modesta contrazione dei rendimenti, trainata dai migliori
mercati secondari, e una progressiva normalizzazione dei mercati occupazionali con una conseguente leggera
crescita dei canoni di locazione. E’ prevedibile che i rendimenti nei mercati già caratterizzati da cap rate
contenuti rimangano stabili, mentre quelli caratterizzati da cap rate più elevati, come quelli industriali e degli
uffici periferici, registreranno un’ulteriore compressione, dovuta anche alla disponibilità di debito alimentata da
una ripresa delle emissioni di CMBS.
Asia/Pacifico – nel 2013 l’attività d’investimento aumenterà del 15-20%
Il miglioramento delle condizioni macroeconomiche e la crescita sostenibile nella regione daranno impulso
all’attività e alla performance del mercato, con un conseguente aumento degli investimenti che, secondo le
previsioni, si attesterà intorno al 15-20%. La domanda aumenterà grazie alla maggiore fiducia nell’ ”atterraggio
morbido” dell’economia cinese, ma sarà anche più estesa geograficamente e altri mercati, come Australia e
Giappone, diventeranno sempre di più una mèta per gli investitori stranieri, mentre mercati come India e
Indonesia sembrano destinati a crescere. Le tendenze di lungo periodo, come il processo di urbanizzazione e
l’allargamento della classe media, determineranno un aumento della domanda in diversi settori di mercato,
compreso quello residenziale, soprattutto nelle città cinesi e nei mercati a più alta crescita, come Indonesia e
Vietnam.
Per il 2013 si prevede un’attività più vivace nei mercati europei, in un contesto sempre più
diversificato
L’attività di investimento in Europa sembra destinata a rimanere debole nel breve termine, a causa della
limitata disponibilità di prodotti di qualità e di una scarsa accessibilità al credito; tuttavia, sono emersi segnali di
un maggior impiego di capitali da parte delle banche, del settore pubblico e delle aziende, destinato a produrre
un aumento dell’attività nel 2013, con un conseguente modesto incremento del 5%.
Il mercato europeo continuerà ad evidenziare tendenze eterogenee e alcuni mercati periferici registreranno
una serie di rimbalzi, pur mantenendosi su livelli minimi per un certo periodo di tempo.
– (* Il volume degli investimenti stimato per il 2012, pari a $929 miliardi (€714 miliardi) include le revisioni fatte
da RCA ai dati pubblicati a fine anno, prima delle quali il volume degli investimenti stimato a livello globale era
pari a US$907 miliardi (€697 miliardi), escludendo i terreni edificabili nei mercati maturi).
 
Fonte : Company