Primo caso di Equity Crowdfunding in Italia applicato all’immobiliare, supporto di rete d’impresa dedicata alla raccolta di capitale attraverso piattaforme internazionali ed evoluzione del Decreto Legge “Manovrina”, questi i temi del convegno “Equity Crowdfunding & Sharing Economy in campo Real Estate” promosso da FIABCI Italia, Capitolo Italiano dell’International Real Estate Federation, tenutosi giovedì 29 giugno, che ha visto come protagonisti Habitarea Partecipazioni Spa, Crowdre.it e Raynaud Studio Legale.
”Attivi dal 1996 nello sviluppo immobiliare e in progetti di recupero edilizio, quali il Borgo Medievale di Colletta di Castelbianco (SV), il Castello Borelli col Parco del Monte Piccaro e la trasformazione dell’ex area industriale Olva con il piano di Borgo Città Nuova (Al) -dichiara Carlo Pampirio, Sales Manager di Habitarea Partecipazioni Spa–, abbiamo nel 2008 abbracciato il progetto di Altare, in quanto forti sostenitori di un’edilizia sostenibile e sociale integrata da servizi per la collettività. L’area industriale dismessa ‘Ex Vetrerie Savam’, interessante esempio di archeologia industriale a livello nazionale sito nel comune di Altare (Sv) nell’entroterra ligure e da anni in stato di degrado e abbandono, rappresenta nell’immobiliare italiano il primo caso di Equity Crowdfunding finalizzato alla completa riqualificazione -urbana, economica e sociale- di una città nel rispetto dell’esistente, attraverso un crowdinvesting dove chiunque desideri possa investire acquistando una quota.
Il recupero, denominato ‘Città del Vetro’, implica la rigenerazione dell’area con la creazione di postazioni e laboratori per il rilancio dell’economia e l’insediamento di nuove attività, in particolare nella lavorazione del vetro e nella green economy, accanto alla costruzione di alloggi di edilizia residenziale sociale e sostenibile, di un centro diurno riservato a giovani e anziani per attività di aggregazione e di un centro di formazione professionale per corsi, seminari ed eventi. Nostra finalità è creare un’eccellenza economica e culturale. Insieme a noi, azionisti di maggioranza di Altare Srl, gli arranger strategici e finanziari dell’iniziativa sono Crowdre.it e IL PUNTO, parte dell’americana CORFAC International”.
“L’Equity Crowdfunding -puntualizza Giuseppe Allevi, Co-Founder di Crowdre.it– è una forma d’investimento collettivo consistente nella sottoscrizione, per mezzo di piattaforme web, di una partecipazione al capitale di rischio di società, un modo innovativo per reperire risorse finanziarie orientate a start-up, idee e imprese, ma altresì una forma di sharing economy attorno a un piano condiviso. Crowdre.it nasce nel 2014 come rete d’impresa di Advisor specializzata nel crowdfunding innovativo rivolto a PMI a vocazione sociale, operativa in Italia e negli USA attraverso accordi con piattaforme internazionali. Ha personalmente sviluppato un ‘modello d’investimento proprietario’ grazie a cui lo sviluppatore proprietario dell’area può raccogliere facilmente il denaro necessario per realizzare la propria iniziativa imprenditoriale avvalendosi dell’ausilio di Crowdre.it in qualità di suo advisor, così come è coinvolta nel suo buon esito con la sottoscrizione di accordi che ne esaltino le performance. Gli investitori, invece, potranno partecipare al capitale di rischio dell’operazione attraverso la piattaforma on line WeAreStarting, debitamente autorizzata da CONSOB.”
“Novità rilevanti in materia legislativa riguardano altresì l’Equity Crowdfunding -prosegue Daniele Raynaud, Founding e Managing Partner di Raynaud Studio Legale-. La Legge di Stabilità (L 232/2016), insieme alla correzione contenuta nella Manovrina (Dl 50/2017), ampliano oggi ulteriormente la platea di società beneficiarie, estendendo l’Equity Crowdfunding a tutte le PMI indipendentemente da innovatività dell’oggetto sociale o dell’attività svolta e dalla forma giuridica. Ancora, sono potenziate le agevolazioni per l’investimento in Start-up e PMI Innovative, per cui le persone fisiche quanto le società possono ora godere di una detrazione pari al 30% della somma investita nel capitale sociale fino a un importo massimo di 1 milione di euro nel caso di singoli privati e un massimo pari a 1,8 milione di euro nel caso di imprese, agevolazione condizionata al mantenimento della quota d’investimento per un periodo di almeno 3 anni. L’importo complessivo in crowdfunding per ogni singola operazione non può superare i 5 milioni di euro che ben può essere affiancato da strumenti tipici quali finanziamenti strutturati e obbligazioni.”
“La novità normativa – conclude Antonio Campagnoli, Presidente FIABCI Italia e Partner/Fondatore de IL PUNTO/CORFAC International – va inserita nel più ampio tentativo del governo di promuovere la disintermediazione bancaria. Il settore real estate potrebbe giovare di un enorme beneficio analogamente a quanto avvenuto negli ultimi anni negli Stati Uniti, dove sono stati raccolti – limitandoci al mattone – nel 2016 ben 3,5 miliardi di dollari. Il crowdfunding immobiliare, inoltre, potrebbe ben sposare e implementare le linee guida dettate dalla ‘New Urban Agenda’ approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 23 dicembre 2016 in tema di sostenibilità. In tal senso, il real estate può essere promotore di un’economia sostenibile basata anche sulla sharing economy ove il crowdfunding è un tassello insieme a forme moderne di utilizzo del territorio urbanizzato, quali co-working e co-housing.”
Fonte : FIABC Italia