E’ stato sottoscritto nei giorni scorsi l’accordo di valorizzazione per il Castello di Ivrea, importante bene di pregio storico artistico che, dall’alto della sua posizione strategica, domina la città.
L’accordo tra l’Agenzia del Demanio, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e il Comune di Ivrea prevede la valorizzazione del Castello attraverso un restauro conservativo dell’edificio, che ne salvaguardi la connessione e l’integrazione con il borgo antico e con la città moderna, oltre che con le risorse del territorio, garantendo al tempo stesso la massima godibilità del bene da parte dei cittadini e dei turisti.
La riqualificazione del Castello di Ivrea rientra in un progetto per lo sviluppo del turismo più ampio, avviato da oltre un decennio, che coinvolge l’intero sistema dei beni culturali eporediesi con un focus particolare sul museo civico Pier Alessandro Garda, il Maam e il Castello. L’attrattività e la capacità di accogliere i flussi turistici rappresenta infatti per la città un’attività sempre più strategica, anche considerando che nel 2011 la città di Ivrea ha presentato il progetto “Ivrea, città industriale del XX secolo” ed è stata inserita nella lista italiana dei siti candidati a diventare Patrimonio UNESCO. La candidatura sarà esaminata in occasione della 42° sessione del Comitato per il Patrimonio Mondiale nel corso dell’anno 2018.
L’accordo di valorizzazione è propedeutico al trasferimento di proprietà del bene all’Amministrazione comunale secondo quanto previsto dall’art. 5 comma 5 del D. Lgs 85/2010 sul federalismo demaniale culturale che definisce il passaggio gratuito di beni di demanio storico-artistico dallo Stato agli Enti territoriali a fronte di un progetto di recupero sostenibile, in grado di tutelare e preservare il valore architettonico e culturale di questi beni.
Il Castello di Ivrea, conosciuto anche come “Castello dalle rosse torri” o “Castello del Conte Verde”, fu edificato nel 1358 da Amedeo VI di Savoia, detto “il Conte Verde”, e successivamente divenne la dimora dei Savoia. Il complesso comprendeva le sedi del potere politico e religioso di stampo medioevale: il Comune, il Palazzo Vescovile e la Chiesa. Durante il XVI secolo, a seguito delle guerre tra francesi e spagnoli, il castello fu ristrutturato subendo una progressiva trasformazione che da ricca dimora lo convertì in presidio militare ed, infine, dal 1750 in prigione, funzione che conservò fino al 1970 quando lo Stato lo concesse in uso all’Amministrazione comunale.
Fonte : Demanio