di Paola G. Lunghini
“ Benedetta“ dai vertici di Reed MIDEM ( Filippo Rean, Director of the Real Estate Division MIPIM & MAPIC Markets della Società , Nathalie Depetro, MAPIC Director e Francesco Pupillo, Deputy Director MAPIC Markets), e dai vertici del CNCC ( a partire dal neo-rieletto Presidente Massimo Moretti ) si è svolta con gran successo il 16 e 17 maggio a Milano la seconda edizione di MAPIC Italy .
Concept, convegni e numeri ve li ho già raccontati ( si veda qui alle relative pagine su www.internews.biz) ) , ergo non mi dilungo su ciò. Qui farò altro : il MAPIC Italy attraverso i miei occhi.
A Milano quelli dell’ industry c’ erano praticamente tutti. Talmente tutti che non posso citare nessuno dei player presenti , se non i seguenti “ istituzionali” :
-Silvia Maria Rovere, neodesignata prossima Presidente di Assoimmobiliare
-Alessandro Cattaneo , Presidente di Federimmobiliare
-Filippo Delle Piane , Vicepresidente ANCE
-Paolo Crisafi, DG di Assoimmobiliare
-Fabio Bandirali, Presidente di AICI .
Va ben, ciò detto avrei una “ piccola lamentela : l’ assenza ( tolta una rappresentante del Comune di Milano ) delle Istituzioni pubbliche /amministrative. Ora, sia chiaro, a me interessa abbastanza poco se Sindaci, Assessori etc al MAPIC Italy non si sono fatti vedere. Ma, tenuto conto della valenza economica miliardaria della Fiera milanese, una “ visitina”, anche solo per un Saluto e una “ presa di considerazione “ non ci sarebbe stata male… Speriamo per l’ anno prossimo …. ( parere personale, of course ) .
Va ben, ciò detto caliamoci ora nella “ fisicità” della location. Oddio, a me il Superstudio Più di via Tortona pochissimo piace ( parere personale, of course ) . Oltretutto è pure “ scomodo”, fuori mano, privo di collegamento metropolitana, e trovarvi parcheggio è cosa da incubo. Ma è in via Tortona, cioè in uno di quei must che più must a Milano non si può.
Provate a immaginarvi il vasto spazio : lungo tutto il perimetro (e non solo) dell’ ex capannone tanti boxini tutti uguali per dimensione, singoli o doppi, no frills ( vuol dire “ niente fronzoli”, ndr ) , solo l’ indispensabile, ma tutti affollatissimi .
Bellissimo !!!
Al centro, nella vasta area, tutta l’ area networking : tavolini, mezze scrivanie, seggioline ; ma anche quegli sgabelli “ di design” che se siete “small herrings “ ( noi potremmo dire “ secchi come un’ acciuga”, ndr) ad arrampicarvici sopra magari ci riuscite .
Ma se le vostre terga sono un tantinello più tonde, a stare “ comodi” non ci riuscirete mai !!!
E poiché codesta fattispecie ( che tecnicamente si definisce “ sovrappeso” ) è nella retail real estate industry assai frequente e in continua crescita ( e non faccio nomi per carità di patria ) , cari organizzatori, per l’ anno prossimo pensateci un peletto …e cambiate le seggioline !!! ( a meno che l’ industry non decida di mettersi improvvisamente e seriamente a dieta ) ..
Va ben, ciò detto ( e scomodità a parte : alcuni si sono lamentati perché “ faceva caldo” !!! Dio mio, due giornate che sembrava luglio !!!) , è andato tutto benissimo !
Un grandissimo successo davvero. Ho incontrato quasi “ tutti” e ho stretto talmente tante centinaia di mani che già il primo giorno mi faceva male il polso. Il secondo giorno, idem.
Ma cosa ci faceva tutta questa gente , lì ? Sorrisi, chatting e business conversation a parte ?
Semplice : mangiava ! E mangiava in compagnia : ovvero, la maniera migliore di mangiare !
Complice il “ concept F&B”, infatti , una intera area del Superstudio era stata attrezzata con tanti gradevolissimi desk di sponsor ( retailer già affermati o in cerca di affermazione ) i quali – in uno stream continuo e al di là dei “ buffet” istituzionalmente previsti – servivano fumanti tranci di pizza, salsiccette & similia , mozzarelline campane, sushi , birrette e soprattutto GELATO.
Ora, io il sushi di SHIS l’ ho assaggiato e non era affatto male , in pochi mesi la società è già presente in sei centri commerciali .
Ma ciò che davvero mi ha impressionato era la perenne fila per il gelato .. . “In search of sweetness” , si direbbe ( se vogliamo usare il linguaggio manageriale) .
Cavallette golose , parevano . Prendevano il caffè in prima mattinata , e poi attaccavano a mangiare , e tornavano a mangiare … e poi apparivano pienotte e felici. Pazzesco !!!
Insomma, un grandissimo successo !!!
A un certo punto , mentre tutti mangiavano, ho sentito “musica “ : e così mi sono avvicinata allo stand di American Graffiti Franchising, una società che si propone ai centri commerciali con ristorazione tipicamente americana : American Diner ( con una enne sola ! ndr ) and Fast Food.
Per chi mi conosce, nulla di peggio…ma …nello stand c’ era musica, e io alla musica non posso resistere, è la mia vita.
Chi c’ era lì? Un giovanottone emulo di Elvis Presley , vestito di uno spaventoso completo nero a lustrini disegnato a imperitura memoria del suo idolo : e cantava le canzoni del giovane Elvis . Era un po’ troppo cicciottino per assomigliare al giovane Elvis the Pelvis , ma la voce c’ era, eccome se c’ era , e il timbro e il temperamento pure. E così, divertita , mi sono fermata ad ascoltarlo . Spero Stefano Zampaloni , così si chiama, possa avere successo, se lo meriterebbe…
Basta , la chiudo qui ( anche se ci sarebbero tante altre cose “ poco serie ma serie “ da dire … )
Nelle foto:
-un buffet “ istituzionale”
-in fila per il gelato
-con l’ emulo di Elvis ( io sono “ quella in lilla” )