13 febbraio 2013
di Federico Filippo Oriana, CEO Aspesi
Rilanciare le operazioni immobiliari per uscire dalla crisi economica italiana:è questo lo slogan di Aspesi, sia per la manifestazione “La Collera” del 13 febbraio (indetta in Piazza Affari a Milano congiuntamente da venti associazioni per denunciare la gravissima crisi del settore immobiliare e delle costruzioni) che per tutti i prossimi appuntamenti politici.
I numeri presentati lo scorso 8 febbraio al Congresso annuale di Federimmobiliare evidenziano un dimezzamento delle attività immobiliari (fatturato e numero delle compravendite) negli ultimi 5 anni, la riduzione del 30% degli investimenti, la discesa in 5 anni del settore allargato dal 19,5% al 17,5% dell’economia nazionale con la perdita di 2 punti di PIL, ossia il 40% della discesa totale del PIL a seguito della grande crisi. Quello che doveva essere il traino della ripresa economica nazionale – il settore immobiliare allargato – ne ha rappresentato, invece, un handicap a causa della normativa urbanistica frazionata e vincolistica e di una fiscalità depressiva esplosa ingiustificatamente, in particolare nell’ultimo anno con l’IMU. Occorre una politica economica dell’immobiliare. In particolare, Aspesi sostiene l’assoluta urgenza di una nuova politica fiscale che trasferisca l’incidenza tributaria dalla fase della produzione a quella della circolazione degli immobili, favorendo un processo produttivo che fa del nostro settore il primo in Italia per produzione, occupazione e contribuzione fiscale alle casse pubbliche. Puntare sull’immobiliare come strumento diffuso per la ripresa (tutte le altre strade non sono diffuse, ma accentrate).