Secondo la 43a edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia, nei primi nove mesi del 2017 si consolida la crescita del credito alle famiglie, in continuità con i segnali positivi registrati durante gli scorsi anni.
All’interno di questo scenario, si assiste però a dinamiche contrapposte fra i due principali comparti: infatti, se i prestiti al consumo hanno proseguito il loro trend di crescita, i flussi complessivi di mutui immobiliari, dopo tre anni di forte espansione, registrano un lieve calo, dovuto sostanzialmente alla brusca frenata delle surroghe.
Le previsioni indicano che a fine 2017 e nel biennio 2018-2019 i flussi di nuovi crediti continueranno a crescere, consolidando i segnali di ripresa in atto, seppur ad un ritmo meno sostenuto di quello attuale. Questa dinamica troverà il sostegno in un progressivo miglioramento della situazione economico-finanziaria delle famiglie che favorirà così anche gli investimenti a medio-lungo termine compresi quelli immobiliari rinviati negli anni di crisi.
Il credito al consumo
Nei primi nove mesi del 2017 le erogazioni di credito al consumo hanno fatto segnare una crescita del +9.4% rispetto allo stesso periodo del 2016 beneficiando, oltre che della maggiore spesa per beni di consumo durevoli, anche del basso livello dei tassi di interesse e del clima di fiducia dei consumatori in progressivo aumento.
Il mercato è stato trainato in particolare dai prestiti personali che registrano una crescita del +14.6% nei primi nove mesi del 2017. Questo è ascrivibile principalmente alla prosecuzione della forte concorrenza tra gli operatori di settore, favorita anche dal basso costo del denaro, che ha spinto la proposta di offerte di prodotti più modulari e flessibili, giocata anche sul terreno delle operazioni di refinance.
Anche i finanziamenti finalizzati all’acquisto di autoveicoli e motocicli erogati presso i concessionari hanno registrato una buona crescita (+13%), grazie soprattutto alla propositività dell’offerta, oltre che all’andamento positivo delle immatricolazioni e dei passaggi di proprietà.
I finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni e servizi (appartenenti a settori quali arredo, elettronica ed elettrodomestici e altri beni e servizi finanziabili, tra i quali impianti per la casa, spese mediche, palestre e tempo libero, etc.), dopo la crescita modesta del 2016, nei primi nove mesi del 2017 mostrano un calo delle erogazioni (-8.6%), dovuto sostanzialmente alla frenata dei finanziamenti finalizzati all’acquisto di elettrodomestici ed elettronica.
Le erogazioni via carte opzione/rateali registrano un deciso rallentamento dei ritmi di crescita. Nello specifico, la performance riflette quella delle carte opzione, tipologia verso la quale negli ultimi anni si è orientata l’offerta, che hanno fatto segnare un aumento delle erogazioni del +7.6% nei primi nove mesi dell’anno, rispetto al +24% di fine 2016. I flussi veicolati dalle carte rateali risultano invece in contrazione (-1.3% nel periodo gennaio-settembre 2017).
Infine, i finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio/pensione mostrano nei primi nove mesi dell’anno un rallentamento della crescita rispetto allo scorso anno, con un aumento del +3.5%, dovuto in particolare alla frenata delle erogazioni ai pensionati.
I mutui immobiliari
Nei primi 9 mesi del 2017 i flussi di erogazione di mutui immobiliari con finalità di acquisto risultano ancora in crescita (+9.3%), in linea con la tenuta delle compravendite immobiliari residenziali. Registrano invece un forte calo i mutui di surroga (-33%) a seguito del progressivo ridursi del bacino potenziale di mutuatari per i quali l’operazione è ancora economicamente conveniente.
Nel periodo gennaio-settembre 2017 gli importi finanziati e le durate contrattuali dei nuovi mutui registrano un lieve aumento, riflettendo la minore incidenza delle surroghe caratterizzate da importi e durate più contenute.
Inoltre, i tassi di riferimento ai minimi storici hanno favorito un ulteriore deciso incremento delle erogazioni di mutui a tasso fisso che, nei primi nove mesi del 2017, superano abbondantemente i due terzi del totale.
L’analisi della rischiosità del credito alle famiglie
Durante il secondo e il terzo trimestre del 2017 gli indicatori di rischio hanno mostrato una stabilizzazione della rischiosità dei prestiti al consumo rispetto alle rilevazioni precedenti.
Entrando nel dettaglio, per il credito al consumo a settembre 2017 si è attestato all’1.9% mentre per i mutui immobiliari si è collocato all’1.7%: in ottica di confronto temporale, negli ultimi due anni il tasso di default 90 past due è sceso di 0.7 punti percentuali per entrambe le forme tecniche.
Le prospettive per fine 2017 e il biennio 2018-2019
La crescita degli stock di credito alle famiglie si consoliderà a fine 2017 e nel biennio 2018-2019 grazie all’andamento ancora positivo dei flussi di credito al consumo e mutui, legati al miglioramento dell’economia e caratterizzati da una componente di surroghe e rinegoziazioni inferiore rispetto a quanto osservato negli ultimi anni.
In particolare, il credito al consumo mostrerà tassi di crescita inferiori a quelli attuali, in graduale riallineamento con la dinamica dei consumi di beni durevoli. Il miglioramento delle condizioni finanziarie delle famiglie, infatti, grazie ad un mercato del lavoro in ripresa e all’aumento del reddito disponibile, contribuirà ad aumentare la fiducia dei consumatori, favorendo così anche gli investimenti a medio-lungo termine e immobiliari rinviati negli anni di crisi. Tali elementi favoriranno così il ricorso al credito, anche in virtù di tassi di interesse ancora bassi.
Le erogazioni di mutui immobiliari nel biennio 2018-2019 cresceranno a ritmi progressivamente più modesti. Il rallentamento è legato alla minor domanda di surroghe e sostituzioni, rese sempre meno convenienti dalle attese di stabilizzazione dei tassi di interesse sulle nuove erogazioni, oltre che dalla crescita sostenuta degli ultimi anni. La domanda di mutui si manterrà comunque vivace grazie al permanere delle buone prospettive sul mercato immobiliare, con prezzi ancora contenuti, ai tassi di interesse ancora bassi nel confronto storico e al progressivo miglioramento del mercato del lavoro che favorirà la crescita del reddito disponibile delle famiglie.
La rischiosità complessiva del comparto continuerà a ridursi, sostenuta da elementi strutturali che riflettono prevalentemente le attente politiche di offerta e il cauto ricorso al credito da parte delle famiglie negli anni passati e dal miglioramento delle condizioni economiche delle famiglie. I tassi di sofferenza dei finanziamenti alle famiglie si ridurranno anche per effetto delle operazioni di gestione di NPL concordate dai principali operatori con la BCE.
L’evoluzione del contesto operativo resta condizionata principalmente da due elementi: l’esigenza di cambiare il modello di servizio anche in funzione delle nuove opportunità tecnologiche e l’impatto della regolamentazione dettata dalle Autorità di Vigilanza. In questo scenario, il recupero di redditività del business dovrà necessariamente passare dalla revisione della struttura fisica degli operatori e dalla capacità di saper intercettare i bisogni della clientela.
Fonte : Nota congiunta